Marsala – città territorio tra le più estese in Italia – da Capo Boeo si apre a ventaglio verso l’entroterra con un raggio di circa 15 chilometri: mare e colline, paesaggi cangianti e panorami mozzafiato.
La densità del centro urbano sfuma lentamente, una parte consistente degli ottantamila abitanti popola ancora quelli che furono antichi borghi rurali, le circa cento contrade. Alcune sono ormai parte indistinta dell’immediata periferia urbana e hanno perso le loro caratteristiche originarie, altre continuano ad essere nuclei “autonomi” e mantengono una loro identità, così come uno spiccato senso di appartenenza da parte degli abitanti.
L’elemento unificante del paesaggio rurale è il vigneto. Lo si trova sulle coste e nelle colline, in terreni talvolta molto differenti per natura e composizione. E dove c’è il vigneto, c’era il baglio. Questo fu il nome utilizzato già prima del XVII secolo per designare le tipiche costruzioni rurali dei latifondi cerealicoli di questa zona della Sicilia: una struttura caratteristica, che a partire dalla fine del XVIII secolo comincia ad evolversi per adeguarsi al grande sviluppo della viticoltura e della produzione vinicola. L’arrivo degli Inglesi porta con sé la costruzione di nuovi bagli nelle campagne, oltre agli stabilimenti vinicoli in prossimità del centro. Alcuni sono vere e proprie ville, residenze dei Woodhouse, degli Ingham e dei Whitaker, ma conservano la loro funzione principale di riferimento per la vita agricola. A seguire, la nuova borghesia imprenditoriale locale partecipa attivamente alla diffusione di queste costruzioni, prima appannaggio soltanto dei grandi proprietari terrieri e della nobiltà, ed è quasi una “gara” nella realizzazione di strutture molto funzionali ma allo stesso tempo prestigiose ed eleganti.
Delle decine di bagli attivi nel XIX secolo, oggi ne rimangono pochissimi ben conservati, la maggior parte è andata in rovina per l’abbandono conseguente alla crisi agraria di fine ‘800. Ma la poesia di questo edificio sopravvive nel paesaggio collinare della zona nord di Marsala. Seppur in parte diruti, numerosi bagli dominano ancora i paesaggi e testimoniano una storia di prosperità e ricchezza. Grazie a nuove energie imprenditoriali, alcuni di essi sono stati restituiti allo splendore originario, hanno cambiato o ampliato destinazione d’uso e sono visitabili, per la meraviglia degli occhi di chi entra. E ve ne sono anche di nuova costruzione, per scelta lungimirante di nuovi produttori vinicoli che hanno deciso di seguire la tradizione insieme all’innovazione.
Percorrendo le strade che portano verso le colline a nord-est del centro, arriva il momento in cui le abitazioni si diradano, e la relativa altezza rispetto al livello del mare apre una visione sorprendente… l’intera città di Marsala davanti i vostri occhi, il mare azzurrissimo, le sagome delle Egadi, il disegno delle saline, il sole che tramonta dietro Marettimo: un’esperienza di silenziosa serenità che non può essere raccontata a parole.
Il percorso dei bagli richiede preferibilmente un mezzo proprio: può essere una semplice passeggiata pomeridiana, da terminare con un gradevole aperitivo al tramonto, può diventare una scelta di soggiorno nella quiete di una delle strutture alberghiere localizzate in zona. Lungo la via, sono numerose le cantine aperte per visita e degustazione durante tutto l’anno.