Una rilassante passeggiata nelle vastissime campagne del marsalese, dove nascono i sapori più tipici e si coltivano tradizione e innovazione.
ll punto di partenza è la rotonda di piazza Caprera, appena fuori città. Lo scorrimento veloce, di fronte il nuovo ospedale, la guarda dall’alto prima di raggiungere l’aeroporto di Birgi, sulla litoranea per Trapani, in direzione dell’autostrada per Palermo.
Il nostro itinerario supera questo svincolo e prosegue verso Matarocco, il confine tra la città e la campagna. Un paio di chilometri più avanti, a sinistra, il campanile della chiesa della Madonna delle Grazie al Puleo indica la strada di collegamento all’itinerario dei bagli. A destra. uno sguardo panoramico su tutta la vallata: in basso zone vuote. un’isola che emerge: in alto, all’orizzonte, una collinetta con altre case.
Domina il verde dei vigneti, tra i ruderi dei casolari diroccati sulle alture: crolleranno se qualcuno non penserà al loro recupero. Più vistosi i bagli, molti anche in questo percorso, non tutti visibili dalla strada. Baglio Genna, in contrada Biesina, all’incrocio per Ciavolo. indica il collegamento con l’itinerario “Tradizioni popolari e religiose”. Inizia qui una lunga serie di curve, si scorgono Erice e le montagne di Salemi: sulla strada ulivi e moderne spalliere: specchi d’acqua artificiali, Il lago Mamuna (dall’arabo maymun, fortunato), tra gli eucalipti è il più esteso e si alimenta di sporadiche piogge. All’interno, un chilometro in linea d’aria, baglio Rinazzo. una grande masseria che fu anche dei Gesuiti. Dalla statale 188 il baglio non si scorge, si vede invece baglio Buttagana dove si rifocillarono Garibaldi e i Mille in marcia verso Salemi, dopo lo sbarco dell’I 1 maggio 1860. Al chilometro 19 si conclude il nostro itinerario. Più avanti il confine tra Marsala e Salemi.