Strada del Vino di Marsala

itinerario 2

Lungo la via
del sale e del vento

“Pulcherrima sed ventosa”: così scrisse Marco Tullio Cicerone durante la sua permanenza nell’antica Lilybeo, “splendidissima civitas”.

Il vento è nella natura stessa della Città, lambita dal mare lungo più di trenta chilometri di costa, da Nord a Sud. Il Canale di Sicilia e il Mar Tirreno si incontrano a Capo Boeo, ed è proprio da questo punto che inizia uno degli itinerari più affascinanti della Sicilia occidentale.

Seguire la costa da Capo Boeo allo Stagnone regala emozioni indimenticabili. È un percorso lento, da assaporare con gli occhi, lasciandosi incantare da un panorama unico al mondo. Il mare ci separa di poco dalle splendide isole Egadi, che ci tengono compagnia all’orizzonte mentre ci muoviamo dal centro verso nord. Il sale lo incontriamo già dopo poche curve, tra i muretti di tufo che delimitano le vasche di antichissime saline, ancora attive e produttive, e i colori si moltiplicano…

La laguna dello Stagnone è una scoperta che lascia senza fiato. Qui comincia la storia di Marsala, in un fazzoletto di terra sempre soleggiata e di acque basse, tiepide e sicure, che furono pescosissime. Chiusa ad occidente dall’isola Grande (o Lunga), la laguna protegge altre tre isolette: Schola, Santa Maria e Mozia.

Spinti dal vento, furono gli intraprendenti Fenici a colonizzare Mozia intorno alla fine dell’VIII secolo a.C., e ne fecero una delle basi commerciali più importanti del Mediterraneo. Per primi ci coltivarono la vite, ne raccolsero le uve e ne fecero vino, iniziando così quel legame millenario tra l’uomo e la vigna che ancora oggi rimane cifra “genetica” della gente delle Terre d’Occidente. Mozia – ci si sbarca facilmente con una gradevolissima traversata in barca – merita una passeggiata di almeno un paio d’ore, e la visita al Museo è irrinunciabile: il Giovinetto di Mozia che è ritenuta una delle più belle statue dell’antichità.

Tornati sulla terraferma, rimane il tempo per lasciarsi incantare dalle montagne bianche di sale, dai mulini a vento, dalle trame ordinate dei vigneti e dalle decine di kitesurf che decorano il cielo, aspettando i colori incredibili del tramonto sulle saline…

La via del sale e del vento si percorre in auto o in bicicletta. Non ci sono tempi prestabiliti, ci si può fermare ogni volta che si desideri osservare il panorama…

Il periodo ideale è sicuramente la stagione primaverile ed estiva, per ricchezza di colori e vitalità. La raccolta del sale, eseguita ancora a mano e con strumenti tradizionali, generalmente inizia a Luglio, ed è un’esperienza tradizionale di grande valore. Lungo il percorso, diverse cantine offrono servizi di accoglienza, le saline sono visitabili in diversi mesi dell’anno, i servizi di trasbordo sulle isole frequenti ed affidabili. Nel periodo estivo la zona è molto popolata e frequentata, ricca di opportunità per chi ama lo sport (regalatevi un’escursione in canoa o qualche lezione di kitesurf…) e per gradire sapori caratteristici e deliziosi aperitivi. A fine agosto comincia la vendemmia, rigorosamente a mano per preservare la qualità delle uve.