Il vino Marsala è la storia stessa di questo territorio.
Nei 250 anni trascorsi dall’arrivo di John Woodhouse l’intera provincia di Trapani ha conosciuto uno sviluppo impressionante della viticoltura, fino ad essere considerata la “provincia più vitata d’Italia”. Le condizioni climatiche sono sempre state ideali, la vite coltivata sin dall’antichità, ma il grande impulso e la definitiva consacrazione come territorio a totale vocazione vitivinicola inizia quasi per caso, quando Woodhouse, sbarcato a Marsala per una fortuita deviazione di rotta dovuta ad una tempesta, si rende conto che il “perpetuum”, il vino custodito gelosamente nelle botti degli agricoltori locali era una grande opportunità commerciale.
Ripercorrere le tappe di questo romanzo ci porta dal centro della città verso sud. Nel periodo di massima vitalità commerciale del Marsala gli stabilimenti vinicoli si distribuirono ovunque, nello sconfinato territorio della città, ma i luoghi storici si trovano soprattutto sulla direttrice che conduce da Marsala verso Petrosino e Mazara del Vallo.
Woodhouse, Ingham, Whitaker: con loro nasce l’area industriale a ridosso del porto di Marsala, che troverà un’ulteriore espansione con i Florio e tutti gli altri imprenditori marsalesi che ne seguiranno le orme.Oggi la maggior parte degli attuali produttori si trova ancora localizzata in quest’area, o poco distante, ad eccezione di pochi stabilimenti nella periferia nord e di un paio più lontani dal centro urbano.
Conoscere il Marsala è un’esperienza multisensoriale, che coinvolge wine-lovers e semplici appassionati, così come chi ama la storia, l’arte, l’architettura. Dal centro urbano verso sud tutto parla del Marsala: gli stabilimenti che si susseguono senza soluzione di continuità nel primo tratto del lungomare, gli antichi moli costruiti appositamente, e gli sconfinati vigneti, interrotti soltanto dalla zona delle splendide spiagge sabbiose.
È un viaggio nella memoria, che ci porta nelle ampie bottaie ad inebriarci di profumi, a riscoprire strumenti e metodi antichi, bottiglie, etichette e poster che fanno parte della storia della pubblicità, ma è un percorso che non ha soltanto il gusto del passato: chi è rimasto ci è riuscito perché ha saputo innovare e cogliere nuove opportunità.
Consigliamo una permanenza di almeno due-tre giorni, con mezzo proprio, in qualsiasi periodo dell’anno. Ogni cantina ha le sue peculiarità – la sua anima – vale la pena visitarne quante più possibile. Da Maggio a Settembre il soggiorno è ancora più interessante: il mare del versante sud è cristallino e fresco, il centro urbano ricco di movimento e di eventi, la gastronomia tipica esprime il massimo della varietà.